venerdi' 24 aprile 2009
La mattina ci alziamo presto, anche se Monica ha passato una notte burrascosa. Facciamo colazione e ci incamminiamo verso il vecchio quartiere ebraico.
Un muro piuttosto alto, ed i vicoli stretti, ci annunciano che siamo arrivati. Al di la' del muro il vecchio cimitero ebraico: centinaia e centinaia di lapidi - una vicinissima all'altra - sono li' dal 1439 fin quasi al 1800. Ce ne sono piu' di 12.000 nel terreno. Gli alberi crescono avvolgendole intorno e sopra, come se le lapidi fossero parte della natura stessa, fossero un tutt'uno con la terra. Sopra di esse monetine in bilico, piccoli sassi irregolari e fogli piegati, infilati in ogni piccolo buco disponibile, sono i segni votivi del rispetto per i morti.
Tra di loro il famoso Rabbi Low a cui e' attribuita la leggenda della creazione di un essere magico: il Golem.
Siamo poi andati al Museo Ebraico e a visitare le varie Sinagoghe.
Quello che piu' mi ha colpito e' stato soprattutto vedere gli oggetti appartenuti a coloro che furono inviati nei campi di sterminio: le stelle gialle, le valigie col numero di serie e l'indicazione del campo di destinazione, vecchie foto del ghetto, disegni di bambini e bambine. Tutti non solo pezzi di vite spezzate, ma anche di persone che provavano ad andare avanti comuqne, cercando, per quanto fosse possibile, di riprendere una quotidianita' anche in un simile assurdo.
Altra cosa che mi ha colpito e' l'infinita' degli oggetti sacri contenuti nelle Sinagoghe con l'elenco e le spiegazioni di tutte le cerimonie ad essi collegate. Mi sembra quasi impossibile pensare di avere una vita fino a qual punto dettata dall'esterno, e a maggior ragione dalla religione: ogni sabato questo, ogni venerdi' quest'altro. Questo mese cosi', il prossimo cola'. Il cibo deve essere trattato solo in una determinata maniera, niente quello, individuare l'est ecc ecc.
Aiuto! Personalmente credo proprio che sarei resistita fino all'eta' della ragione, poi sarei evasa.
Ma perdonatemi sono un'agnostica convinta, figuriamoci se potevo trovare sopportabili cosi' tanti obblighi religiosi.
A cena abbiamo scovato un ristorante niente male: "Nonna oca" credo sia la traduzione o qualcosa di simile.
Mentre per pranzo ci siamo dati alla "secchia" del KFC. ^^