... e' il titolo dello spettacolo di Paolo Poli che siamo andate a vedere questo pomeriggio alla Sala Umberto.
La trama parla di "sei brillanti giornaliste" (Mura, Masino, Brin, Cederna, Aspesi e Belotti) graffianti seppur amorevoli, acute e combattive, in una carrellata che percorre un secolo attraverso musiche, gag e trovate stravaganti per chi, come me, non e' abituato a seguire Poli al teatro.
Devo ammettere che appena e' cominciato sono rimasta a bocca aperta. Avevo gia' sentito il nome di Paolo Poli e mi ricordavo perfettamente di tutti i complimenti che la gente gli elargiva. Ma, nonsotante questo, quando lo spettacolo e' cominciato e lui e' salito sulla scena sono rimasta a bocca aperta.
"Oh mamma!" ho pensato "E adesso come esco viva di qui?"
E invece... e invece.
La prima parte dello spettacolo, complice la mia ignoranza, non l'ho capita e comunque mi ci e' voluta quell'oretta buona per riprendermi dallo shock delle scenografie che giganteggiavano pressanti, dagli uomini che recitavano tutte le parti da donna come fossimo ancora nell'antica grecia o nel teatro classico giapponese.
Ma la seconda parte.... beh, la seconda parte m'e' piaciuta molto. E devo dire che lui e' un genio.
L'irriverenza verso la chiesa e verso il rapporto uomo-donna e' cio' che me lo ha fatto amare.
Devo dire che la stagione teatrale comincia bene.