Wednesday, March 18, 2009
Stage Allievi I livello
14/15 marzo 2009
Pico (FR)


Già all'arrivo, alla vista del posto che ci ospiterà, intuiamo che trascorreremo un fine settimana davvero speciale.
Il paese vecchio è un incanto e diventa sempre più suggestivo man mano che si sale verso il castello e il belvedere.
L'agriturismo è bello, caldo, accogliente e comodo.

Alle 15:30, come da programma, ci siamo tutti... o quasi. Ma subito, appena arrivati, i ritardatari si fanno perdonare portando con loro torte fatte in casa e vino speciale per la cena.

In pochi minuti Bruna, il Maestro, ci sistemerà a coppie nelle varie stanze (arredate in un elegante stile in grado di amalgamare pezzi d'antiquariato con pezzi moderni). E' lei a decidere sia le coppie che le stanze che avremmo occupato; è chiaro che non le sfugge il minimo particolare organizzativo.
Preso possesso ognuno del proprio letto e del proprio spazio di armadio, ci cambiamo per indossare tute e kimono e siamo pronti per cominciare la lezione speciale; ci aspettano tre ore consecutive di pratica ma siamo tutti emozionati e felici.
Purtroppo la palestra è un po' umida ma la lezione da sola è in grado di scaldarci.
Apriamo con uno studio approfondito dei dieci movimenti CHI KUNG di riscaldamento. Li ripetiamo svariate volte, e ad ognuno di noi vengono corretti gli errori di esecuzione.
Quindi proseguiamo con i movimenti del primo anno: “carezzare la coda del passero”, “peng lu ji han”, “frusta”, “spazzolare il ginocchio” e “pugno”. Ma, ahimè, cominciamo male... il Maestro non è soddisfatto: sembriamo poco in sintonia gli uni con gli altri. Ci muoviamo con tempi diversi e questo non va bene. Abbiamo bisogno di sentirci più gruppo e meno singoli individui.
Già con la “Forma 3 Minuti”, la prima forma che si studia al primo anno, le cose vanno meglio. Cerchiamo di seguire il movimento della persona davanti a noi e di rispettare il tempo dei primi in fila. Cosi' ci accorgiamo che sono passate le tre ore: incredibile come il tempo sia volato via!

Saliamo fin sul belvedere che fuori è già buio, ma è meglio sapere dove si terrà la prima lezione dell'indomani, quella che faremo in attesa dell'alba. Il borgo vecchio di Pico, di notte, è ancor più suggestivo che di giorno: vecchie case abitate ma silenziose si alternano a vecchie case diroccate o abbandonate da tempo. Su, in cima, il vento è gelido, ma la vista della valle vale la pena. L'indomani prima dell'alba sarà bene coprirsi a sufficienza.

Una doccia rapida e siamo tutti pronti per la cena. Il momento del pasto serale è stato si', il momento conviviale dello stage, ma anche quello che ci ha permesso di conoscerci meglio, tutti: allievi di Colonna, della Borghesiana, di Marino, di Spinaceto e di Castleverde. Abbiamo parlato, mangiato, bevuto, raccontato barzellette divertenti e gelide freddure e soprattutto abbiamo cantato insieme De Andrè, Guccini, Fossati e molti altri cantautori italiani grazie all'accompagnamento con la chitarra di Joel e a quello vocale di Simone. A mezzanotte passata siamo andati a dormire consci che l'indomani ci saremmo dovuti alzare alle cinque per prendere l'energia dal sole nascente.

Devo dire che appena mi sono messa a letto, ho dormito come un ghiro fino all'ora della sveglia, esattamente come è accaduto a quasi tutti. Alle cinque di mattina non eravamo pimpanti, ma sempre carichi, pronti per un'altra nuova esperienza: la pratica di CHI KUNG sul belvedere in attesa del sorgere del sole.
Vestiti “a cipolla” come si suol dire, ovvero a strati (maglietta, felpa, maglia di pile, sciarpa, cappello e giubetto) siamo usciti che fuori era ancora buio.
Abbiamo studiato gli Animali mentre il sole sorgeva davanti a noi, spuntando da dietro le montagne, poi abbiamo condiviso l'energia del cielo e della terra con l'esercizio di chiusura che serve a riequilibrare il CHI..

Alle 06:30 gasati dallo studio degli animali e ormai completamente svegli, abbiamo seguito il Maestro a fare colazione al bar. Quando s'è chiesto se non ci aspettasse la colazione dell'agriturismo alle 08:30, c'è' stato giustamente risposto alla “Hobbit” che quella delle sei era solo la “prima prima colazione” alla quale sarebbe seguita la “seconda prima colazione” delle otto e poi il pranzo dell'una. Ebbene si'... siamo senza fondo!

Al Bar dello Sport, nella piazza centrale di Pico, nel paese basso, abbiamo vissuto un altro dei mitici momenti di gruppo durante il quale non solo si e' fatta amicizia, ma ci si e' scambiati utili consigli per la preparazione di ottime prelibatezze fatte in casa: marmellate, pane e chi più ne ha più ne metta.

Nell'ora rimasta prima della seconda colazione c'è qualcuno che ha trovato persino il tempo di un breve sonnellino.

Tra la colazione e la seconda lezione della giornata, l'ultima dello stage, alcuni di noi ne hanno approfittato per godersi il bel sole caldo della giornata, “imitando le lucertole” lungo il comodo muretto della palestra.

Mentre il paese prendeva vita, alle 09:30, noi si entrava nuovamente in palestra per le ultime tre ore di lezione durante le quali avremmo imparato una nuova forma: la “Forma Breve Numero Uno”, composta di ben trenta movimenti. Non credevo che saremmo riusciti ad impararla tutta: ebbene mi sono dovuta ricredere! Ma soprattutto, la cosa speciale è stata vedere come in soli due giorni di pratica insieme, sebbene fossimo più di 25 e riempissimo la palestra, ora fossimo in grado di muoverci come un'unica persona. Persino il Maestro era soddisfatto.

Verso mezzogiorno siamo nuovamente saliti al belvedere per allenarci, divisi a coppie, nelle applicazioni di combattimento legate ai movimenti studiati.

All'ora di pranzo, all'una passata, eravamo affamati e piacevolmente stanchi. Devo dire che i pasti sono stati buoni e abbondanti, niente da ridire al riguardo.

Alle tre il momento peggiore del fine settimana, quello dei saluti. La stanchezza comincia già a farsi sentire come la malinconia che ci assale quando si arriva alla fine di una bella esperienza.
Mogi mogi ci siamo salutati ed ognuno s'è incamminato per la propria strada. Con alcuni ci si rivedrà presto in palestra, con altri dovranno passare ancora dei mesi prima di potersi rivedere.
Per quel che mi riguarda, credo che quella che abbiamo vissuto tanto intensamente sia un'esperienza che un praticante di TAI CHI CHUAN deve poter fare almeno una volta.

FINE

http://www.accademiataichi.it/seminario%20i%20livello%20a%20Pico%202009.htm
 
posted by Federica at 6:42 AM |


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