Cammino tranquilla per il mio quartiere quando sento la voce di una donna urlare.
Mi guardo intorno: c'e' persino gente affacciata al balcone.
Mi preoccupo, perche', purtroppo, m'e' capitato di assistere ad episodi sgradevoli con tanti "spettatori" e scoprire che nessuno aveva chiamato il 113 o qualsiasi altro tipo di aiuto.
Mi avvio verso le urla e scopro che si tratta di una ragazza nomade, non saprei dirne l'eta', che sbraitava in mezzo alla strada e si agitava sul posto. Il tutto assolutamente da sola. Parlava nella sua lingua e non ho la piu' pallida idea di cosa potesse urlare.
Mentre sono li' stupita, mi si avvicinano due signore: un'italiana anziana e una extracomunitaria di mezza eta'.
Commentano ed io, educatamente, rispondo. A loro esprimo la mia perplessita' e cerco di assicurarmi che sia stato chiamato aiuto.
La signora di mezza eta' sospira: "Lo fa tutti i giorni..."
signora anziana: "Eeeeh! Chissa' con chi ce l'ha?"
Io: "Lo fa tutti i giorni?"
Signora di mezza eta': "Tutti i giorni. Per un'ora circa."
Annuisce seria poi continua: "Io ho paura."
Mi guarda e interprentando bene il mio sguardo interrogativo, continua: "Beh... io lavoro qui."
E dicendolo mi indica una cassetta di plastica (di quelle per trasportare le bottiglie di vetro) messa appena fuori dall'uscita della chiesa.
Eh beh, se ci "lavora"....